L’ultimissimo periodo della storia comune internazionale ha visto un incremento sostanziale della digitalizzazione di qualsiasi tipo di contenuto visivo, una trasformazione completa che ha visto anche la trasmutazione di media come la fotografia, storicamente esplosa attraverso l’impressione delle immagini su pellicola o rullino. Oggi che la cultura della fotografia passa dunque per pixel, memorie SD e obiettivi digitali, per molti professionisti è difficile ripensare ad un mondo analogico, dove immortalare eventi e situazioni passerebbe nuovamente per tutte le dinamiche del passato.
Al contrario di quanto affermato, tuttavia, gli ultimi anni hanno comunque visto nascere una nuova scintilla nel mondo della fotografia analogica, in quanto moltissimi appassionati stanno cominciando a riscoprire la bellezza delle foto su carta, su pellicola e su rullino, in una danza dinamica tra arte moderna digitale e storia.
In questo frangente, dunque, si è riaperta una piccola e (inizialmente) debole finestra sul mercato delle macchine fotografiche con rullino, una delle primissime modalità di macchine fotografiche apparse in commercio decine di anni fa, e che oggi stanno vivendo una nuova fase di gloria ed apprezzamento, soprattutto da utenti appassionati che stanno cercando di scoprire le vere radici e le origini di un mondo così ricco di emozioni come quello della fotografia.
Ecco dunque che, attraverso canali comunque digitali, si è ricominciato a parlare di compravendita di macchine fotografiche con rullino, dove oggi la competizione è davvero stretta e limitata ad alcuni specifici modelli che, oltre ad essere qualitativamente ottimi nel loro ambiente, rappresentano alcuni degli apparecchi storici che hanno cambiato il modo di intendere la fotografia già nei loro anni di gloria passati.
Se stai leggendo questa pagina, con molta probabilità anche tu sei interessato all’acquisto della migliore macchina fotografica con rullino: rimani con noi, stiamo per analizzare i migliori 7 modelli attualmente rintracciabili sul mercato di nicchia.
L’ultimissimo periodo della storia comune internazionale ha visto un incremento sostanziale della digitalizzazione di qualsiasi tipo di contenuto visivo, una trasformazione completa che ha visto anche la trasmutazione di media come la fotografia, storicamente esplosa attraverso l’impressione delle immagini su pellicola o rullino. Oggi che la cultura della fotografia passa dunque per pixel, memorie SD e obiettivi digitali, per molti professionisti è difficile ripensare ad un mondo analogico, dove immortalare eventi e situazioni passerebbe nuovamente per tutte le dinamiche del passato.
Al contrario di quanto affermato, tuttavia, gli ultimi anni hanno comunque visto nascere una nuova scintilla nel mondo della fotografia analogica, in quanto moltissimi appassionati stanno cominciando a riscoprire la bellezza delle foto su carta, su pellicola e su rullino, in una danza dinamica tra arte moderna digitale e storia.
In questo frangente, dunque, si è riaperta una piccola e (inizialmente) debole finestra sul mercato delle macchine fotografiche con rullino, una delle primissime modalità di macchine fotografiche apparse in commercio decine di anni fa, e che oggi stanno vivendo una nuova fase di gloria ed apprezzamento, soprattutto da utenti appassionati che stanno cercando di scoprire le vere radici e le origini di un mondo così ricco di emozioni come quello della fotografia.
Ecco dunque che, attraverso canali comunque digitali, si è ricominciato a parlare di compravendita di macchine fotografiche con rullino, dove oggi la competizione è davvero stretta e limitata ad alcuni specifici modelli che, oltre ad essere qualitativamente ottimi nel loro ambiente, rappresentano alcuni degli apparecchi storici che hanno cambiato il modo di intendere la fotografia già nei loro anni di gloria passati.
Se stai leggendo questa pagina, con molta probabilità anche tu sei interessato all’acquisto della migliore macchina fotografica con rullino: rimani con noi, stiamo per analizzare i migliori 7 modelli attualmente rintracciabili sul mercato di nicchia.
In cima alla nostra classifica dedicata alle migliori macchine fotografiche con rullino attualmente presenti sul mercato abbiamo deciso di inserire la Fujifilm Instax Mini 12, ossia un particolare modello di macchina fotografica a stampa istantanea che, se considerata nel mercato digitale e moderno di oggi, rappresenta sicuramente la miglior risposta a chi cerca un tipo di foto analogico con un pizzico di modernità coerente ed intelligente, proposto in questo caso proprio dalla stampa veloce ed immediata in seguito allo scatto, in stile “polaroid”.
Si tratta di un modello incredibilmente riconoscibile, dall’estetica quasi fiabesca, la quale offre immediatezza e creatività. Ovviamente, questo specifico modello non sarebbe certo da considerare come un prodotto professionale, ma più come un’alternativa interessante e divertente per scattare delle foto “alla vecchia maniera”, imprimendo determinati momenti su pellicola per conservarli e portarli sempre con sé.
Uno dei vantaggi assoluti è infatti sicuramente la portatilità, sia della macchina che delle stampe: la macchina non pesa nemmeno mezzo chilo, mentre le foto realizzate stanno nel palmo di una mano. Se a questi fattori si aggiungono poi anche le componenti di regolazione automatica (come il flash e l’esposizione), si ottiene il mix perfetto per un prodotto creativo e veloce, che funziona in un paio di mosse.
Basta infatti ruotare l’obiettivo per accendere la camera, e ruotarlo nuovamente per attivare la modalità “close-up“, per un’inquadratura migliore.
Non c’è molto altro da dire: si tratta di una macchina pronta allo scatto in qualsiasi momento, ottima dunque per occasioni di compagnia o piccole gite fuori porta.
Se quello che state cercando fosse invece un modello di fotocamera a rullino un po’ più vicino ai trend ed ai metodi del passato, la Kodak Ektar H35 potrebbe sicuramente essere una risposta validissima alla vostra ricerca di storicità nello scatto quotidiano. Si tratta di una macchina fotografica analogica classica, in tutto e per tutto, che si caratterizza nel mercato moderno grazie all’adozione del tradizionale formato di pellicola a 35 mm, storicamente appartenuto a modelli che hanno fatto la storia di questo ambiente.
Parliamo perciò di una fotocamera semi-automatica riutilizzabile, priva di messa a fuoco manuale ed incredibilmente semplice da mettere in funzione sin dal primo secondo in cui si prende in mano. Lo scopo è dunque altrettanto semplice: offrire uno strumento classico che possa catturare immagini di alta qualità come si faceva una volta, ma con un prodotto realizzato e lanciato nel mercato odierno, dove la tecnologia la fa da padrone indiscusso.
Il vantaggio principale è proprio dato dall’adozione della 35 mm: questa permette di scattare foto di altissima qualità, con una risoluzione in uscita che – in determinate situazioni – può addirittura superare i risultati delle macchine digitali medie. Essendo poi un prodotto riutilizzabile, è più improntata alla durata nel tempo, in quanto basta semplicemente acquistare rullini nuovi alla fine dei precedenti.
Tra i punti di maggiore pregio, inoltre, bisogna anche menzionare la sua compattezza e leggerezza, fattori che agevolano l’indice di portatilità.
Un ottimo incrocio tra analogicità e modernità è dato da un brand che, sul mercato internazionale, non è davvero così conosciuto come invece potrebbero essere i modelli appena visti nei paragrafi precedenti. Nonostante ciò, la macchina fotografica con rullino proposta da AgfaPhoto rappresenta sicuramente un prodotto molto interessante, grazie a diverse integrazioni moderne che non snaturano affatto la base a pellicola di questa macchina fotografica analogica.
Parliamo dunque di una macchina a pellicola da 35 mm, venduta all’interno di un set completo che include anche una batteria per l’alimentazione, un rullino e una borsa a tracolla per il trasporto. Parliamo di una macchina incredibilmente versatile, realizzata per essere compatibile sia con pellicole a colori che in bianco e nero. Questo offre un range di approccio molto vasto, che accontenta diverse categorie di utenti possibili. Tale compatibilità si allarga grazie alla possibilità di adottare pellicole ISO 200/400/800, cosa che permette di scattare foto di alta qualità in diverse situazioni di illuminazione.
Il vantaggio principale, come abbiamo già preannunciato, è dato dall’integrazione di piccole chicche moderne: questa macchina è ad esempio dotata di mirino ottico, che migliora la cattura delle foto anche in condizioni di luce solare ad alta intensità. Possiede un obiettivo fisso con otturatore a velocità singola, ed un obiettivo da 31 mm con un sensore da 23 x 36 mm, dettagli che permettono di realizzare immagini con qualità fino a 5 megapixel.
Dal design retrò, questa macchina fotografica rappresenta sicuramente un piccolo must per chi cerca l’incrocio perfetto tra passato e presente.
Alla quarta posizione nella nostra classifica dedicata alle migliori macchine fotografiche con rullino attualmente presenti sul mercato abbiamo deciso di inserire il modello più semplice in assoluto, un prodotto concepito per essere la miglior scelta per chi cerca qualcosa di immediato, senza troppi fronzoli, ad un costo accessibile e considerevolmente ridotto rispetto alla concorrenza. Stiamo parlando della B.I.G. Holga 120 N, una macchina fotografica a pellicola molto semplice ed essenziale.
Si tratta di una macchina con lente in plastica e slitta a contatto caldo, la quale viene principalmente adottata per l’installazione di flash esterni. Una macchina che funziona in una manciata di minuti: si prende la macchina, si inserisce il rullino, si punta e si scatta. La particolarità di questa sequenza di azioni è che l’utente non saprà mai come è venuta la foto, non fino a quando questa non sarà effettivamente sviluppata.
Il vantaggio di questa macchina è dunque dato dall’unione di prezzo e semplicità: la sua essenzialità permette infatti a qualsiasi genere di utente di scattare delle foto dalla qualità media, portando avanti la propria passione per la fotografia analogica ad un prezzo decisamente concorrenziale e valido per quella che è l’offerta della macchina in sé e per sé.
L’inserimento della lente in plastica, inoltre, offre risultati molto particolari, caratterizzati dall’effetto “dreamy” tipico di questo genere di tecnologia.
Già precedentemente citata all’interno della nostra classifica, a questa posizione torniamo a parlare dell’azienda Kodak, uno dei brand più noti quando si parla di fotografia analogica moderna. In questo specifico caso ci ritroviamo a parlare della Kodak Film Kamera Ultra F9, una speciale macchina fotografica analogica a rullino dalle linee moderne eppur vintage, con un design elegante che evidenzia ancor di più le sue incredibili qualità di scatto.
L’efficacia di resa è infatti uno dei punti forti di questo prodotto. Le immagini realizzate sono sempre molto chiare, nitide e piene di dettagli, cosa resa possibile grazie all’adozione di un mirino di altissima qualità, accentuato da un obiettivo quasi professionale installato sul modulo di default. Inoltre, grazie alla compatibilità elevata con differenti tipologie di pellicole, questo modello eleva anche la flessibilità di scelta dell’utente, offrendo possibilità più ampie per quanto riguarda colori e finish.
Leggera ed estremamente compatta, poi, questa macchina fotografica risulta comoda per essere portata in giro, e catturare momenti di quotidianità in città così come quelli più particolari di gite o viaggi all’aperto.
Queste caratteristiche permettono a questa macchina fotografica di rendersi perfetta sia per i principianti della fotografia che per i professionisti, abbracciando una fetta di mercato davvero molto ampia.
Tra i modelli “storici” di macchina fotografica con rullino che ci sentiamo di menzionare all’interno di questa classifica, non possiamo di certo non menzionare la Nikon FE, uno speciale modello di fotocamera che ha scritto una pagina importante della storia di questo ambiente durante gli anni ’70 e la prima parte degli anni ’80. Si tratta di una fotocamera reflex arrivata sul mercato nel 1978, e prodotta in continuità fino al 1983. Una macchina senza la possibilità di scatto continuo, ma che ha saputo imporsi come un modello rivoluzionario per l’epoca, grazie a diversi aspetti.
Questo è infatti uno dei primi modelli di macchina fotografica – SLR per pellicola da 35 millimetri – ad inglobare sia tecnologie analogiche (comuni per quegli anni) che tecnologie di tipo elettronico, definendo un vero e proprio ibrido per l’epoca. Questa Nikon FE si caratterizzò, infatti, per la presenza di un otturatore elettromeccanico: ciò permetteva di distinguersi sul mercato a priorità di diaframmi, con tempi di scatto fino a 8 secondi di posa.
Interessante anche per il livello di compensazione, +/- 3 stop in passi di 1/3.
Parliamo dunque di una macchina ovviamente molto semplice, che adottò delle meccaniche limitate ma comunque ben pensate per rispondere sia alle richieste dell’epoca che all’incedere del tempo: potremmo sicuramente parlare, col senno di poi, di missione riuscita, in quanto diversi articoli di questo genere sono facilmente reperibili sul mercato digitale online.
La nostra classifica delle migliori macchine fotografiche con rullino si conclude dunque con uno dei modelli più famosi in assoluto di questa casa produttrice, uno dei nomi che – ad oggi – rappresenta ancora un punto fermo molto importante nel mondo della fotografia intelligente. La Canon AE-1 è infatti un modello di macchina a rullino in grado di regalare oggi delle sensazioni di scatto uniche, sia durante il momento di cattura stesso che successivamente, durante l’osservazione delle sue creazioni.
Parliamo di una macchina fotografica a rullo semi-automatica, un modello che – similmente al precedente – fu uno dei primi ad unire tecnologia analogica all’elettronica all’avanguardia di quegli anni. Dal corpo solido e con una facilità di utilizzo impressionante, questa macchina fu concepita dall’azienda per proporre al mercato qualcosa di intuitivo, per il quale si sarebbe anche potuto evitare di informarsi del funzionamento.
Tecnicamente, perciò, parliamo di una macchina di un altro livello: una fotocamera con mirino a pentaprisma fisso, con copertura all’87% ed un ingrandimento (simile allo zoom) possibile fino allo 0,85x, che per quegli anni rappresentava la follia. Dotata poi di esposizione automatica a priorità dei tempi, offre un otturatore elettromeccanico con tendine in tessuto a scorrimento orizzontale.
Al di là di questi tecnicismi, comunque, bisogna appunto parlare del suo carattere semi-automatico: questo fu uno dei primi modelli con autoscatto a comparire sul mercato, offrendo un ritardo fino a 10 secondi.
1 | 2 | 3 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Tempi di scatto | ||||||
5 secondi | 5 secondi | 4,5 secondi | 3 s; | 5 s; | 8 s; | Da 2 secondi a 1/1000 di sec; |
Peso | ||||||
306 g | 100 g | 120 g | 291 g; | 348 g; | 580 g; | 590 g; |
Alimentazione | ||||||
2 batterie AA alcaline | Batteria AAA | Batteria AAA | Non richiede batterie | Singola stilo | Batteria alcalina | Batteria all'ossido di argento da 6 volt |
Dimensioni | ||||||
6,7 x 10,4 x 12,2 cm | 50 x 50 x 28 cm | 30 x 15 x 5 cm | 11 x 14 x 8 cm | 13 x 6,5 x 4,2 cm | 139 x 86 x 53mm | 141 x 87 x 48 mm |
Compatibilità | ||||||
Pellicole | Pellicola 35 mm | Film Fujicolor | Rullino | Rullino flessibile | SLR pellicola a 35 mm | Rullino classico |
Nel corso della nostra classifica delle migliori macchine fotografiche analogiche, abbiamo potuto constatare come, un tempo, il metodo di cattura delle immagini seguisse determinati standard, appoggiandosi a tecnologiche che poi, come sappiamo, si sono molto evolute nel corso del tempo. Conoscere semplicemente i migliori modelli, tuttavia, rappresenta solo una conoscenza approssimativa di questo settore, che dovrebbe essere invece approfondito bene da chi desidera concludere un acquisto di questo genere.
Partiamo perciò dalle basi: come è fatta una fotocamera analogica con rullino?
Le macchine fotografiche analogiche sono composte generalmente da 3 componenti fondamentali, incasellati nel corpo della macchina: l’elemento ottico, l’elemento chimico e l’elemento meccanico.
L’elemento ottico è caratterizzato dalla lente, chiamato anche obiettivo. Il compito di questo elemento è quello di catturare la luce che si scontra contro un oggetto, indirizzando la cattura stessa alla macchina fotografica, con lo scopo di replicare l’immagine. Quando la luce attraversa l’obiettivo, si imprime direttamente sulla pellicola, ossia l’elemento chimico. I vari fotogrammi fotosensibili della pellicola sono dunque esposti ad una luce molto forte per il loro grado di sopportazione, generando uno stress che fa sì che i cristalli di alogenuro d’argento (presenti sulla pellicola) si iscuriscano.
Si genera “il negativo”, che viene poi trasformato in positivo nel momento della stampa.
Probabilmente, a giustificare l’incredibile successo moderno di questa tecnologia troviamo la semplice e pura passione per l’arte e l’ingegno umano. La fotografia analogica rappresenta infatti uno degli esempi più importanti dell’ingegno dell’uomo, che a un certo punto della storia ha compreso come catturare le immagini più suggestive e bloccarle nel tempo. Il fatto che ciò avvenga in maniera completamente meccanica e chimica, senza l’adozione di tecnologie moderne, accende nelle persone un senso di mistero e fascino davvero molto interessante.
Prima di analizzare ancora meglio tutte le dinamiche che contraddistinguono questo argomento, dunque, è importante essere coscienti di quelli che sono i vantaggi intrinseci delle macchine fotografiche analogiche e, più nello specifico, della fotografia su pellicola. Nonostante la tecnologia abbia, ad oggi, fatto dei veri e propri passi da gigante, proponendo un modo di scattare le foto molto più vantaggioso sotto diversi aspetti, bisogna comunque considerare che la foto su pellicola offre ancora oggi diversi spunti interessanti.
Tra i vantaggi più importanti ricordiamo ad esempio:
Nel corso della nostra guida, abbiamo visto più volte come le fotocamere analogiche siano state essenziali nella realizzazione delle fotocamere digitali, ossia la diretta evoluzione del macchinario a pellicola. Nonostante, in moltissimi ambiti, gli eredi tendano a soppiantare i predecessori, ad oggi è ancora possibile trovare sul mercato entrambe le varianti, potendo dunque approcciare sia la fotografia analogica che quella digitale, valutando anche in base alle proprie preferenze.
Quali sono, perciò, le differenze e le caratteristiche di ognuna?
Partiamo dicendo che la differenza principale tra le due modalità sta nel modo con il quale viene registrata l’immagine da riprodurre. Come abbiamo visto, infatti, la fotografia analogica tende a catturare la luce che colpisce un soggetto e ad imprimerla su una pellicola chimica, composta da elementi che, una volta sollecitati, cambiano stato al fine di riproporre ciò che è stato catturato durante le fasi di sviluppo. Essendo che le pellicole ed i rullini sono spesso limitati, si delinea una caratteristica tendenza alla necessità di riflessione prima di uno scatto, che permetta di costruire un’immagine nella maniera più pulita possibile.
Lo scatto digitale è invece decisamente più immediato, partendo però da concetti simili. L’obiettivo, la lente, cattura sempre la luce che percepisce su di un soggetto, passandola però al vaglio di particolari sensori fotosensibili. Questo punta alla traduzione della luce in un segnale, e di tale segnale in un file leggibile direttamente dall’apparecchio.
Riassumendo le differenze principali:
Passiamo ora ad un altro dei sotto-argomenti importanti quando si parla di fotocamere analogiche: le tipologie. Così come succede per quanto riguarda le fotocamere digitali, infatti, anche quando si ha a che fare con le fotocamere analogiche è possibile distinguere differenti modalità, delle tipologie che si distinguono l’una rispetto all’altra per via di specifiche caratteristiche o particolarità.
Conoscere le tipologie di fotocamere analogiche permette all’utente di destreggiarsi meglio all’interno di questo ambiente, potendo dunque compiere delle scelte intelligenti basate sulla conoscenza specifica delle varie opportunità e disponibilità.
Ci sono almeno 4 tipologie di fotocamere analogiche, ognuna delle quali propone all’utente modalità di cattura e funzioni speciali molto interessanti.
Tra queste particolari modalità troviamo dunque le classiche fotocamere usa e getta, le reflex analogiche, le fotocamere telemetro e le macchine “point-and-shoot”.
Cerchiamo di scoprire di più a riguardo.
La fotocamera analogica usa e getta è una delle modalità più comuni in assoluto quando si parla di questo genere di fotografia. Le macchine di questo tipo sono, generalmente, fotocamere usa e getta pre-caricate con un rullino di pellicola. Si tratta di dispositivi che sono stati molto frequenti circa 20 anni fa, progettati per un singolo utilizzo.
Il loro funzionamento è dunque molto semplice e piuttosto intuitivo: una volta acquistata, infatti, la macchina è già pronta all’uso, basta puntare e scattare. Quando lo spazio sul rullino sarà terminato, sarà sufficiente rimuoverlo per farlo sviluppare, mentre l’elemento meccanico (la macchina in sé e per sé) avrà fatto il suo corso. Esistono comunque modelli che non prevedono questa disconnessione: sarà perciò necessario portare l’intera fotocamera in uno studio di sviluppo, per ottenere il formato fisico o digitale delle immagini scattate.
Le fotocamere usa e getta sono prodotti consigliati soprattutto quando non è possibile (o consigliabile) portare con sé delle macchine più costose, ma si desidera comunque avere un metodo pratico per conservare dei ricordi fotografici di eventi, viaggi, e cose di questo genere.
Tra le tipologie più avanzate in assoluto di fotocamera analogica troviamo la reflex.
Queste sono modalità molto particolari di fotocamera, in quanto si fondano principalmente su un sistema/meccanismo di mira a pentaprisma. Lo scopo è quello di comporre l’immagine che si desidera direttamente attraverso l’obiettivo: il meccanismo prevede dunque l’interposizione di uno specchio tra l’obiettivo e l’oculare, che permette così di vedere in maniera corretta l’immagine che si andrà a realizzare.
Quando si preme l’otturatore, dunque, lo scatto farà alzare lo specchio, processo che permetterà alla luce di fluire correttamente e di imprimersi sulla pellicola. Generalmente, questo tipo di fotocamere analogiche includono anche altre funzioni particolari, come l’apertura del diaframma, la gestione del tempo di esposizione e la messa a fuoco. Ovviamente, non tutti i modelli permettono di farlo.
Questa speciale modalità di scatto permette dunque di avere una piccola “anteprima” di quello che sarà lo scatto finale, seppur più scuro e solo antecedente allo scatto vero e proprio. Di conseguenza, la reflex analogica ha un po’ anticipato quelle che sono le reflex digitali moderne, ad oggi molto apprezzate in decine di contesti diversi.
La variante che prevede lo scatto telemetro adotta invece un sistema di realizzazione un po’ più “grezzo”, ma comunque funzionale ed efficace. L’obiettivo è quello di concludere una buona messa a fuoco contando sulla misurazione della distanza tra la fotocamera e l’oggetto fotografato: si tratta di una variante parecchio antiquata, che dispone di un mirino a telemetro separato dal mirino di composizione principale. Le fotocamere a telemetro sono richieste, ad oggi, principalmente per la loro compattezza, leggerezza e precisione nella messa a fuoco.
I vantaggi sono principalmente dati dall’assenza di vibrazioni durante la sequenza di scatto, nonché dall’ottimizzazione nei confronti della visione della scena che si deve fotografare dall’oculare, che risulterà sempre abbastanza chiara e precisa, affine alla realtà.
Infine, l’ultima grande tipologia di macchina fotografica analogica riguarda la “point-and-shoot“, ossia uno specifico tipo di fotocamera che punta tutto sull’over-semplificazione delle procedure, offrendo così prodotti spesso compatti, facili da utilizzare e sempre pronti all’utilizzo costante in qualsiasi situazione.
Queste macchine fotografiche non richiedono infatti la sistemazione di alcun tipo di impostazione: possiedono un semplice obiettivo privo di messa a fuoco, un sistema di autoscatto ed un flash, con apertura fissa per la gestione delle fotografie da catturare. Sono le classiche macchine che tendono a riprodurre l’effetto “occhi rossi”, anche se esistono modelli dotati di speciali lampade in grado di ridurre questo effetto.
Queste macchine, tuttavia, non sono molto consigliate oggi agli acquirenti che cercano qualcosa di più affine possibile allo scatto analogico tradizionale.
Ora che abbiamo visto, dunque, tutte quelle che sono le informazioni laterali che gravitano attorno al settore delle macchine fotografiche analogiche con rullino, è giunto il momento di cominciare a parlare di fatti: come scegliere la migliore macchina fotografica con rullino, partendo dalle proprie esigenze? Come siamo soliti vedere anche in altri contesti, infatti, scegliere un prodotto da acquistare è fattibile solo seguendo un criterio di analisi, che offra spunti di riflessione intelligenti volti alla comprensione del miglior prodotto in base alle necessità ed alle situazioni.
Anche nel caso delle macchine fotografiche con rullino, dunque, è importante valutare almeno 4 fattori fondamentali, dei dettagli relativi alle macchine in generale che possono concretizzare la propensione verso un modello piuttosto che verso un altro, e viceversa.
Tra i fattori fondamentali da analizzare ricordiamo dunque punti come la qualità dell’immagine e le prestazioni, la maneggevolezza ed il design, la durabilità e l’affidabilità, nonché la presenza (o meno) di accessori aggiuntivi che possono arricchire l’esperienza complessiva.
Tuffiamoci dunque nell’analisi completa di una qualsiasi macchina fotografica con rullino, partendo da questi fattori.
Il primo fattore da valutare con estrema attenzione quando si parla di fotocamere analogiche riguarda proprio la qualità dell’immagine e le prestazioni. Una qualsiasi macchina fotografica, infatti, viene acquistata principalmente per un motivo, ossia fare le foto. Il risultato deve dunque essere commisurato a nome del brand e costi, offrendo sempre delle prestazioni di ottimo valore.
In questo frangente, dunque, si possono osservare i vari elementi che compongono la fotocamera, ossia obiettivo, pellicola e macchina stessa. Per avere una comprensione generale della qualità di una macchina analogica si può cominciare esaminando la pellicola: formati più grandi di pellicola, come il 120 o il 35mm, possono offrire una maggiore nitidezza ed un dettaglio più precisi rispetto a formati più piccoli, anche se la 35 mm è genericamente la più consigliata.
Al tempo stesso, la qualità dell’immagine può essere influenzata dalla presenza o meno di un sistema di messa a fuoco, dalla possibilità di cambiare gli obiettivi o ancora dalla condizione della lente stessa, soprattutto quando si acquista usato.
Il metodo di controllo migliore delle prestazioni, comunque, è sempre quello di visionare una foto scattata con quel dispositivo, in maniera tale da avere chiara visione del risultato.
Il secondo fattore importante per quanto riguarda l’analisi della qualità è quello relativo alla maneggevolezza ed al design. Trattandosi di prodotti che vanno spesso portati in giro, infatti, poter contare su una buona struttura – maneggevole e sicura – permette di scattare foto precise e stabili, senza la noia di dover attenzionare il grip con la presa delle mani.
Di solito, le macchine analogiche sono disegnate per offrire un ottimo comfort di presa agli utenti, permettendo quindi di inquadrare gli obiettivi in maniera salda e sicura. La maneggevolezza è spesso influenzata a sua volta dal design: le macchine fotografiche sono sostanzialmente sempre molto simili tra di loro, ma è chiaro che un disegno troppo squadrato potrebbe ridurre il grip e portare a degli scatti imprecisi. Se possibile, dunque, quando effettuate la valutazione prendete in mano la macchina, e fate qualche prova: se la presa vi convince, sarete già ad un passo dall’acquisto.
Tra gli elementi più importanti da considerare quando si valuta un prodotto di questo tipo troviamo poi anche durata ed affidabilità.
Quando si parla di “durata“, nel contesto delle macchine fotografiche analogiche, si fa riferimento sia alla durata della macchina nella sua complessità, che alla durata dei rullini compatibili, che prevedono in genere solo un numero predefinito di scatti prima di esaurirsi. La durata tecnica, dunque, passa per un’analisi del corpo della macchina e della sua componentistica interna, soprattutto nel momento in cui si acquista un prodotto usato. Ad influire su questo aspetto sono dettagli come l’otturatore, il mirino ed il sistema di riavvolgimento o avanzamento del film.
L’affidabilità riguarda invece l’apporto di elementi come il brand o la compatibilità con accessori esterni. Un brand come Nikon, ad esempio, può certamente essere considerato affidabile nel mondo delle fotocamere analogiche, così come accade a tanti altri brand. Contemporaneamente però, l’affidabilità può essere determinata da un consumo ristretto delle risorse energetiche, o da particolari materiali di realizzazione che possono influire la resistenza nel tempo.
Infine, l’ultimo dettaglio da esaminare e tenere presente durante una scelta di questo genere riguarda la disponibilità di accessori ed obiettivi.
Così come succede anche in contesti più moderni, anche quando si parla di fotocamere analogiche è possibile arricchire l’esperienza attraverso l’implementazione di accessori ed obiettivi, tutti elementi che possono condurre l’utente verso un’esperienza più completa e ricca di opportunità di scatto interessanti. Tra gli accessori più comuni troviamo dunque flash speciali, specchi e rullini di vario genere, così come anche estensioni per il trasporto, tracolle e supporti.
Allo stesso tempo, la possibilità di modificare gli obiettivi dev’essere una cosa possibile, anche in piccola parte. Esistono modelli che offrono obiettivi di ricambio già nella loro confezione di base, mentre in altri contesti è possibile comunque acquistarli in un secondo momento per adattarli alla propria macchina.
Per restare nel mid-range, dunque, una buona macchina fotografica analogica dovrebbe includere qualche piccolo accessorio nella propria confezione di vendita, permettendo però di estendere la dotazione con accessori compatibili venduti separatamente.
La parte finale della nostra disamina completa sul mondo delle fotocamere analogiche passa dunque per una serie di consigli pratici rivolti all’utilizzo di questo tipo di prodotti.
Anche se si tratta di dispositivi molto semplici e spesso incredibilmente intuitivi, infatti, è fondamentale sapere cosa fare e cosa non fare assolutamente, in maniera tale non solo da migliorare la propria esperienza finale di utilizzo, ma anche di trattare nella maniera corretta la macchina, evitando danni accidentali dovuti a qualche svista o disattenzione evitabile.
In realtà, non sono moltissimi gli accorgimenti che gli utenti dovrebbero prendere per trattare correttamente la propria macchina fotografica analogica: tra le cose fondamentali, infatti, basterà ricordare di scegliere il rullino giusto, comprendere e conoscere le dinamiche di scatto della camera che si possiede, nonché eseguire un processo di manutenzione e pulizia adeguato, con lo scopo di ottimizzare la vita utile del dispositivo.
Vediamo insieme tutti questi aspetti.
In moltissimi, probabilmente, non daranno peso al tipo di rullino che scelgono. Al contrario di quanto si pensi, però, il rullino giusto è la chiave per ottenere delle immagini che siano affini ai propri gusti, in quanto diversi elementi del rullino possono condurre a risultati molto diversi da quello che ci si potrebbe aspettare. Sulla base delle proprie preferenze, dunque, è possibile selezionare rullini differenti, che possono condurre a risultati di scatto molto importanti.
Tra gli elementi da considerare in un rullino ricordiamo:
Come abbiamo anticipato, è importante anche sapere come scattare con una fotocamera analogica, seguendo tutti i passaggi che permettono di ottenere una composizione fluida, coerente, stabile e senza sfocature. Ovviamente, la sequenza di queste azioni può variare di modello in modello, soprattutto perché non tutte le macchine fotografiche analogiche offrono modalità e comandi di impostazione.
Una volta che la camera sarà pronta, con tanto di pellicola e batteria, procedete come segue: