I doveri di un esercente sono numerosi quando si tratta di procedere con i pagamenti tramite POS. Dal non accettare carte presentate da persona diversa dal titolare medesimo al non effettuare transazioni con carte che presentano abrasioni o alterazioni e frazionando l’importo del pagamento.
Tante piccole e importanti accortezze che si concludono nel momento in cui si conferma la transazione e si stampano i relativi scontrini. In questo articolo andremo ad approfondire proprio questa tematica, ponendo il focus su quale sia lo scontrino che il cliente ha il dovere di ricevere.
Il POS è un dispositivo che permette di accettare pagamenti con carta di credito, debito e prepagata attraverso la lettura di un chip. I pagamenti con POS rappresentano un metodo di pagamento alternativo, che non prevede l’utilizzo dei contanti.
Dal 30 giugno 2022, commercianti e professionisti devono essere dotati obbligatoriamente di POS per non incorrere in spiacevoli sanzioni. Di conseguenza, sapere come scegliere un POS portatile – scegli tra i Top 4 migliori POS mobile del 2023 – un POS fisso o una qualsiasi altra tipologia di POS diventa cruciale.
Al termine dell’operazione di pagamento tramite POS, il dispositivo elettronico emetterà due scontrini: il primo è quello dell’esercente, l’altro è per il cliente; in quest’ultimo caso sullo scontrino è possibile leggere “copia cliente”.
È bene fare chiarezza su questa tematica e differenziare lo scontrino connesso all’attività commerciale e quello relativo al cliente che effettua l’acquisto.
Si parla di scontrino fiscale quando ci si riferisce strettamente al rapporto tra impresa e fisco. Esso è un documento che certifica l’incasso da parte dell’attività commerciale. Lo scontrino fiscale viene emesso oggi in forma elettronica – tramite registratori di cassa telematici conformi alla normativa vigente – ed è destinato all’Agenzia delle Entrate.
Quando si parla di scontrino per il cliente, si parla in realtà di documento commerciale senza valore fiscale. Questo è un’autentica prova d’acquisto (utilizzabile in caso di cambi o rimborsi del bene o servizio acquistato) e si riferisce, quindi, esclusivamente al cliente.
Diversa è la ricevuta emessa dal POS. Quest’ultima attesta l’esito della transazione tramite terminale ed è norma degli esercenti chiedere al cliente se desidera o mena tale ricevuta. Molto spesso ci si accontenta del documento commerciale, in quanto l’esito del pagamento è facilmente rintracciabile tramite l’app della propria carta
La scontrino del POS serve come prova della transazione e contiene informazioni quali la data, l’ora, gli articoli acquistati, i prezzi, le tasse, gli sconti e l’importo totale dovuto. Inoltre, può essere consegnata anche una copia della ricevuta emessa dal POS ma tale operazione è a totale discrezione del cliente.
È importantissimo consegnare lo scontrino del POS al cliente, in quanto, oltre a fungere da prova d’acquisto, è utilizzabile in caso di cambi o rimborsi del bene acquistato.
Ai sensi dell’ex articolo 12, commi 2 e 2-bis, del Decreto Legislativo 471/07, gli esercizi commerciali che non emettono scontrini possono incorrere nella sospensione da quattro a 30 giorni. La sospensione scatta se si verificano complessivamente quattro violazioni nell’arco di cinque anni.
Dal 1° luglio 2019 è stato introdotto gradualmente l’emissione dello scontrino elettronico al posto degli scontrini cartacei. Una misura volta a porre un freno sostanziale alla lotta contro l’evasione fiscale e che dal 1° gennaio 2022 è diventata obbligatoria per tutti gli esercenti.
Questo perché grazie al sistema POS, nel momento in cui si esegue lo scontrino elettronico c’è un’automatica memorizzazione e trasmissione telematica dei dati necessari ai fini fiscali, ovvero i cosiddetti corrispettivi giornalieri che devono essere comunicati dal commerciante all’Agenzia delle entrate.
Va da sé che questo è un metodo notevolmente più sicuro rispetto al tradizionale scontrino da cassa, detto scontrino fiscale.
Lo scontrino fiscale deve riportare:
Alla fine di ogni giornata, il contribuente deve stampare una ricevuta che mostri il totale delle vendite del giorno e l’importo cumulativo di tutti i giorni precedenti. Un’operazione manuale che, come può facilmente essere intuibile, non è garanzia di comportamento corretto nei riguardi della legge e del fisco.
Il cliente deve conservare il documento commerciale ricevuto in seguito alla procedura di pagamento tramite POS. Essa contiene infatti tutte le informazioni necessarie a dimostrare l’avvenuta transazione e può essere utilizzata in caso di controversie o rimborsi.
Inoltre, se il cliente possiede una carta, può controllare l’estratto conto online per verificare che il pagamento sia stato effettuato. Il cliente deve inoltre conservare qualsiasi altro documento relativo all’acquisto.
Sul POS è possibile creare una copia dello scontrino premendo il pulsante “stampa” sul terminale. In questo modo verrà stampato un duplicato dello scontrino originale. Il cliente potrà consegnare questa copia come prova d’acquisto in caso di necessità.
È importante notare che alcuni terminali possono richiedere un passaggio aggiuntivo per la stampa di una copia, come l’inserimento di un PIN o la selezione di un’opzione dal menu del POS, andando a ristampare lo scontrino relativo all’ultima transazione emessa.
Tra gli errori più comuni c’è il mal inserimento del rotolo dello scontrino all’interno del suo alloggiamento. Assicurati di controllare sempre che non ci siano problematiche di questo tipo.
Verifica che lo scontrino sia inserito correttamente all’interno del vano e che il coperchio copri rotolo sia chiuso ma se lo scontrino esce bianco? In tal caso è necessario controllare che il rotolo sia di carta chimica e che sia stato inserito nel verso giusto, considerato che su un solo lato della carta è stampabile.
Altre frequenti problematiche a cui può incorrere il POS sono:
Sì, lo scontrino e il POS devono corrispondere. Il cliente deve sempre verificare che le informazioni riportate sullo scontrino corrispondano a quelle del terminale POS. In particolare, deve verificare che l’importo addebitato sia corretto, così come eventuali sconti o tasse applicate all’acquisto. In caso di discrepanze, è importante contattare immediatamente l’esercente.
Quando lo scontrino e il POS non corrispondono, è importante intervenire immediatamente. Il cliente deve contattare l’esercente e spiegare la discrepanza. L’esercente potrebbe fornire uno scontrino corretto od offrire un rimborso per eventuali contrasti di prezzo.
Se il cliente non riesce a risolvere il problema con l’esercente, può rivolgersi alla società di carte di credito o alla banca per ottenere assistenza e ricevere il rimborso.