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Obbligo POS Negozi dal 2022: Cosa dice la Legge?

Obbligo POS Negozi dal 2022: Cosa dice la Legge?
Indice dell'articolo

Quando ci riferiamo al POS, ci riferiamo al dispositivo (solitamente mobile) che permette di ricevere pagamenti con carta di credito, carta di debito e/o prepagate. POS è l’acronimo di Point Of Sale, ovvero “punto di vendita”: un significato quanto mai opportuno che fa riferimento ai pagamenti virtuali senza l’utilizzo di denaro contante.

Nel seguente articolo, andremo ad approfondire cosa dice la legge in merito all’obbligo di utilizzo del POS da parte delle attività commerciali e dei professionisti e quali sono le eventuali sanzioni in caso di mancata osservanza del decreto emesso dal governo.

 

Da quando è d’obbligo il POS per i Negozi?

chi ha obbligo pos

Il governo ha approvato ed emesso il Decreto PNRR 2 e dallo scorso 30 giugno 2022 è entrato in vigore l’uso obbligatorio del POS e per tutti gli esercenti che non si adegueranno a tale provvedimento, è prevista una doppia sanzione.

Maggior severità e zero tolleranza, quindi, a differenza di quanto accaduto dal 2013 sino al 30 giugno scorso, quando l’utilizzo del POS era sì obbligatorio ma privo di multe.

Il piano PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) ha come mission principale la digitalizzazione, innovazione, comnpetitività e cultura del nostro paese.

 

Che succede se non hai il POS?

I commercianti o i professionisti che non accettano pagamenti con carte di credito, carte di debito, carte prepagate e altri mezzi di pagamento elettronici, saranno multati a partire da 30 euro più un ulteriore 4% del valore della transazione.

La sanzione vale per tutti coloro offrano beni e servizi al pubblico: dai commercianti alle aziende passando per professionisti come ad esempio avvocati e medici. Tutti settori che, sin da prima che venisse emanato il Decreto, avrebbero dovuto e devono garantire il pagamento tramite carta e bancomat con il POS.

 

Quanto costa avere il POS?

Rispetto a cinque anni fa, il costo medio di un POS è diminuito di circa il 60%: oggi, infatti, la spesa si attesta sui 28 euro.

Inoltre, c’è una notevole differenza di costo tra i migliori POS mobili e gli apparecchi fissi: per i primi, il costo ammonta sui 33,28 euro, mentre per i secondi il valore è sui 9,29 euro.

Inoltre, in alcuni casi è possibile acquistare il dispositivo senza spese iniziali, ma abbonandosi direttamente. Lo studio in materia rivela un calo significativo rispetto a cinque anni fa anche per quanto riguarda i canoni mensili.

Nel 2022, infatti, il costo è stato di 8,93 euro, ossia il 50,7% in meno. Inoltre, scegliere un POS mobile è più conveniente poiché il canone mensile medio di tale dispositivo ammonta a 8,73 euro.

 

Chi è obbligato ad avere il POS?

Tutti coloro che offrono beni e servizi al pubblico e clienti hanno l’obbligo di utilizzo del POS, ma non solo. Rientrano in questa categoria anche i professionisti con partita IVA.

Vediamo alcune categorie facenti parte del Decreto PNRR 2:

  • negozianti
  • artigiani
  • titolari di locali e bar
  • ristoratori
  • commercianti ambulanti
  • artigiani
  • commercialisti
  • avvocati con studio aperto al pubblico
  • dentisti
  • medici

 

Obbligo POS per Commercianti: Come funziona?

obbligo pos per commercianti

In Italia il POS è obbligatorio dal 2012, cioè dall’epoca del Governo Monti, ma è capitato a chiunque di entrare in moltissime attività e negozi e voler pagare con carta di credito o bancomat ma ottenere risposte negative dai commercianti, i quali prediligevano solo il pagamento in contanti.

Oggi non è più possibile. Chi rifiuta incorrerà a una multa di 30 euro + il 4% del valore dell’importo della transazione. Il cliente, infatti, ha l’assoluta facoltà di denunciare la violazione alla Guardia di Finanza o Agenzia delle Entrate.

Per facilitare l’utilizzo del POS da parte dei commercianti, sono state emesse delle agevolazioni fiscali: dal credito d’imposta al bonus per l’acquisto di determinati strumenti elettronici.

Il decreto Fisco, Lavoro e Imprese, con la modifica dell’articolo 22 D.L. n.124/2019, porta il bonus POS del 30% al 100% per gli esercenti che sono dotati di un registratore di cassa elettronico collegato col terminale POS.

Inoltre, il Decreto legge 30 giugno 2021, n.99 ha introdotto un doppio credito di imposta:

  • Riconosciuto dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 agli esercenti idonei che acquistano, noleggiano o utilizzano apparecchiature associate a registratori di cassa elettronici nel limite massimo di spesa per soggetto di 160 euro.
  • Riconosciuto sempre agli stessi soggetti che, nel corso del 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti di pagamento elettronici avanzati che consentono la memorizzazione e il trasferimento di transazioni giornaliere (fino a un massimo di spesa per soggetto di 320 euro).

 

Il POS è obbligatorio per i Professionisti anche?

pos obbligatorio professionisti

Dal 30 giugno 2022 anche lavoratori autonomi, liberi professionisti e artigiani rientrano nel Decreto sono soggetti all’obbligo di POS.

Dunque, tra le categorie interessate eccone alcune:

  • avvocati
  • medici
  • idraulici
  • elettricisti
  • parrucchieri
  • estetisti
  • psicologi

L’obbligo di utilizzare il POS, quindi, si applica sia ai professionisti che alle ditte individuali che rientrano nel regime di tassazione forfettaria.

Dunque, così come per i commercianti, anche i professionisti se non osserveranno tale adempimento, saranno sanzionabili con multe a partire da 30 euro.

 

Quando il POS non è obbligatorio?

Sebbene la maggior parte dei negozi in Italia debba garantire i pagamenti elettronici tramite POS, le quasi 50.000 tabaccherie che distribuiscono prodotti monopolio, come tabacco e francobolli, sono esenti da tale obbligo.

Questo perché il tabaccaio è costretto a mantenere il prezzo fisso sul pacchetto di sigarette, sulla marca da bollo o sul francobollo e l’ipotetico uso del POS, andrebbe a diminuire – in termini di commissioni – il guadagno su un prodotto standard di mercato sul quale l’esercente non può intervenire.

Il POS non è obbligatorio solo per i generi di monopolio e non per tutti gli altri beni e servizi. Ad esempio, un tabacchi che offra servizio bar, deve essere provvisto di POS.

 

Chi non ha il POS che sanzioni rischia?

pos sanzioni per chi non ha il pos

Chi non rispetta le regole sull’obbligo del POS può essere denunciato dalla clientela alla Guardia di Finanza o Agenzia delle Entrate, le quali avvieranno tutta la procedura di accertamento.

In caso di reale inadempienza, commercianti o professionisti dovranno pagare una sanzione che parte da 30 euro, incrementata del 4% relativo al valore della transazione negata.

Se a un consumatore viene negato il pagamento con carta di credito o di debito, l’esercente può essere multato. Tuttavia, se il consumatore non effettuerà la denuncia, non verrà applicata alcuna sanzione anche l’esercente risulti sprovvisto di POS.

Solo in caso di problematiche tecniche del dispositivo elettronico – come un guasto alla rete o un malfunzionamento del POS – l’esercente o professionista non sarà “condannabile” e non rischierà alcuna sanzione.

 

Come comportarsi con chi rifiuta il bancomat

Tra le motivazioni più diffuse per giustificare il non utilizzo del POS, abbiamo: “c’è un guasto alla linea”, “il POS non funziona”.

In moltissimi casi, però, si tratta di autentiche menzogne per prediligere il pagamento in contanti. Diventa opportuno, quindi, che l’esercente dia una prova di quanto detto o altrimenti il cliente è in dovere di denunciare tale situazione.

Una segnalazione che deve essere rivolta alla Guardia di Finanza e seguita da testimonianze, video o foto che accertino al 100% il rifiuto da parte del cassiere all’accettare il pagamento tramite POS.

In alternativa, è legittimo rifiutare il pagamento in contanti e procedere col saldo del conto in un secondo momento chiedendo l’emissione della fattura da liquidare tramite bonifico bancario.

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