In età adolescenziale o in età adulta, le persone possono spesso avere a che fare con l’acne, uno squilibrio ormonale che altera l’attività delle ghiandole sebacee, con una conseguente alterazione nella produzione di sebo. Questa infiammazione del tessuto cutaneo può chiaramente presentare delle differenze importanti, in uomini o donne, proprio per via della presenza di differenze di base riguardo la pelle.
L’acne è tuttavia un problema di moltissimi, in tutto il mondo: causa disagi, estetici e fisici, caratterizzando una delle problematiche maggiori ad inficiare sull’autostima giovanile di migliaia di adolescenti. Al di là delle differenze, dunque, si tratta di una condizione molto particolare, influenzata dagli ormoni e dalle condizioni del manto dermico in questa specifica fascia di età.
Come anticipato, esistono perciò delle differenze tra uomo e donna: nell’uomo la pelle è più spessa del 20% rispetto a quella femminile; ha più pori, più collagene (che con il passare dell’età diminuisce) e la produzione di sebo è maggiore. Per questa ragione, la pelle è maggiormente predisposta alle impurità come i punti neri o le pustole – in varie parti del corpo – prediligendo comunque viso e schiena.
L’acne ormonale nelle donne, invece, compare principalmente durante il periodo adolescenziale manifestandosi con punti neri o foruncoli infiammati, non solo sul viso, ma anche in diverse zone del corpo come collo, petto, schiena e glutei.
In questo articolo generale vedremo perciò tutte le principali differenze tra acne femminile e maschile, come riconoscerla e le cause principali, e daremo alcuni consigli per aiutare la regolazione del sebo per ridurre la formazione di impurità della pelle.
Pronti? Iniziamo!
Per comprendere le distinzioni di genere, bisogna prima essere a conoscenza del problema nelle sue generalità.
L’acne ormonale è un’infiammazione della pelle causata da un’elevata percentuale di testosterone, (ormone maschile presente anche nelle donne, che aumenta durante il periodo adolescenziale) ma anche – in certi casi – da un’alta concentrazione di cellule morte epiteliali e sebo secco che ostruiscono il follicolo pilifero creando il brufolo.
Dopo il periodo di pubertà l’acne tende a migliorare visibilmente anche se, nonostante ciò, circa il 40% dei giovani (sia maschi che femmine) dai 25 anni di età in poi è occasionalmente affetto da acne ormonale tardivo, dove le più colpite sono le ragazze.
Se negli uomini gli ormoni riescono a stabilizzarsi, nelle donne la situazione è molto diversa. Gli sbalzi ormonali durano fino a 40 anni, proseguendo anche durante il periodo di menopausa. Non per niente, molte ragazze si recano spesso dagli specialisti della pelle per evitare che l’acne possa espandersi in altre zone del corpo come il collo, il petto, le spalle, la schiena e talvolta i glutei.
L’acne ormonale, in sintesi, è dunque una dermatosi della pelle con caratteristiche da infiammazione, che può colpire sia uomini che donne già a partire dalla pubertà.
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Come capire se si soffre davvero di acne ormonale? Si tratta di una delle domande più comuni che le persone si fanno quando notano l’apparizione di brufoli e lesioni, principalmente sul volto. Soprattutto in età adolescenziale, il dubbio può essere straziante, ma ci sono alcuni fattori che permettono di riconoscere le caratteristiche di un’acne ormonale, anche senza il consulto di un dermatologo.
L’acne ormonale si riconosce grazie a vari aspetti, come ad esempio:
Com’è possibile dunque trattare e ridurre al minimo i segni lasciati sulla pelle? Per evitare che l’acne ormonale peggiori, soprattutto nei casi di apparizione estrema, è necessario rivolgersi ad un dermatologo in modo da poter dissipare il problema e migliorare la propria condizione generale, il tutto tramite delle soluzioni orali o delle creme specifiche per la riduzione di pus e l’eccessiva produzione di sebo.
Molte ragazze, proprio per agevolare il processo di guarigione, spesso iniziano una routine di skincare, anche per evitare il peggioramento dell’acne ormonale. Introdurre una dieta favorevole al benessere della pelle è un toccasana per il perfetto apporto di sebo della pelle.
Adesso osserviamo insieme le sintomatologie più comuni e tutti i test e le diagnosi per individuare l’acne ormonale.
I sintomi comuni dell’acne ormonale sono diversi e di diversa entità, proprio perché esistono diverse tipologie di acne che si differenziano a loro volta per caratteristiche e generalità. Ci è possibile individuare tipologie come ad esempio l’acne lieve, quella di tipo moderato o grave.
Con l’acne lieve solitamente si sviluppano pochi punti neri o punti bianchi, ma anche le pustole sono un sintomo possibile. Si irrita la pelle, soprattutto nella zona T, e si percepisce una fastidiosa – ma sopportabile – sensazione di prurito.
I sintomi comuni dell’acne moderato sono dati da una maggior quantità di punti neri e bianchi, oltre che da brufoli sparsi qua e là per l’intera superficie del viso. L’acne moderato si caratterizza anche per la presenza di pustole sulla zona della mandibola.
Ciò che invece identifica la modalità più aggressiva, l’acne grave, può essere davvero fastidioso: oltre ai semplici punti neri o bianchi, in questo caso possono anche formarsi degli ascessi di pus o delle cisti. Quest’ultime sono dei noduli grandi e arrossati, pieni di pus, che possono facilmente trasformarsi in ascessi di dimensioni nettamente maggiori e richiedere così degli interventi specifici.
Solitamente, l’acne ormonale non grave tende a non lasciare alcun segno alla pelle, al contrario dell’acne grave, che può lasciare delle cicatrici evidenti proprio per via della profondità dell’infiammazione.
Per diagnosticare l’acne è necessario eseguire un esame cutaneo presso un dottore specializzato nel settore, il dermatologo. I medici, in base alla quantità di punti neri e bianchi individuati sulla pelle del paziente, sono in grado di capire se l’individuo sia effettivamente affetto da acne o da altri disturbi alla pelle, che potrebbero causare sintomi simili.
Solitamente, questo disturbo della pelle tende a regredire tra i 20/25 anni, e nonostante ciò – in base ad alcuni fattori tra cui lo stress – l’acne può perdurare fino ai 40 anni.
Per trattare e testare l’acne si utilizzano dei trattamenti specifici in base a:
In generale, trattare l’acne richiede tempo e costanza, in quanto le aree colpite devono ricevere una certa attenzione e dei trattamenti mirati che permettano il miglioramento delle infiammazioni cutanee.
Per agevolare il processo di guarigione dell’acne, le aree interessate devono essere deterse delicatamente più volte durante il corso della giornata, con un sapone molto delicato in modo da non stressare ulteriormente la pelle. Si sconsiglia infatti l’utilizzo di saponi contenenti profumazioni o coloranti artificiali, i saponi antibatterici o gli abrasivi.
Come abbiamo detto, tuttavia, l’acne ormonale non è semplicemente una prerogativa adolescenziale, in quanto può comparire anche durante l’età adulta. Le cause dell’acne ormonale in età adulta possono essere diverse: una delle patologie che porta all’acne tardiva nelle donne è, ad esempio, l’ovaio policistico, ma è chiaro che ci sono tante altre possibilità da considerare.
L’ovaio policistico, ad esempio, produce uno squilibrio ormonale che causa una maggiore produzione di sebo, per via della sensibilità delle ghiandole sebacee.
In base ai dati riscontrati da donne affette da ovaio policistico, oltre il 55% del campione riscontra un peggioramento della pelle durante il periodo antecedente al ciclo mestruale. Questo peggioramento è dovuto principalmente alla differente concentrazione di ormoni androgeni, che causano un ulteriore aumento del sebo.
I cambiamenti ormonali, la gravidanza o l’interruzione della pillola contraccettiva possono scatenare una produzione eccessiva di sebo, che conduce a sua volta allo sviluppo dell’acne adulta femminile.
Per quanto riguarda il genere maschile, invece, l’acne tardiva potrebbe derivare da un fattore di genetica. Ovviamente, anche qui hanno un peso gli squilibri ormonali, lo stress da studio o lavoro, l’alimentazione, il fumo o la rasatura della barba, anche se il discorso relativo all’eredità genetica non è da sottovalutare.
I fattori ormonali che stimolano l’acne anche in età tardiva possono essere generalmente i seguenti:
L’acne, come abbiamo già potuto affermare, può scaturire anche da fattori come stress ed altre situazioni personali, che influiscono sull’organismo e sulla produzione di sebo fondamentale in tale problematica.
La colpa è dell’elevato apporto di testosterone (causato dallo squilibrio ormonale per via di diversi fattori). L’ormone del testosterone causa alle ghiandole sebacee una formazione di sebo alla pelle eccessiva per cui, le cellule che rivestono i follicoli (chiamati cheratinociti), vanno in desquamazione ostruendo il canale del follicolo.
La chiusura del passaggio porta alla proliferazione dei batteri, causando l’infezione della pelle e la nascita di punti neri, punti bianchi o pustole.
Tra gli altri fattori che possono condurre a tale situazione troviamo dunque:
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Nel corso dell’intero articolo abbiamo avuto modo di confermare come esistano delle differenze concrete tra l’acne maschile e quella femminile. A dire il vero, però, queste differenze non sono così estese come appare, in quanto si tratta di differenze che riguardano sostanzialmente il metodo di sviluppo, le cause e l’estensione della forma di acne individuata.
Dal punto di vista delle lesioni, e dunque di brufoli, pustole, punti neri e bianchi e così via, non esistono differenze che permettano di distinguere nettamente l’acne maschile da quella femminile (se non, appunto, il genere del paziente).
Le differenze, come abbiamo già detto, riguardano principalmente il metodo di diffusione e le “località” del corpo sulle quali l’acne si manifesta in un genere e nell’altro.
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L’acne tardiva, come suggerisce il nome stesso, è un particolare formato di acne che si forma dopo il periodo “standard” di formazione dell’acne, quello adolescenziale. Si forma dunque anche dopo i 23 anni, e può perdurare a lungo, anche oltre i 40 anni di età. L’acne ormonale tardiva è dunque una condizione con cui diverse persone hanno a che fare, soprattutto poiché mantiene invariate le caratteristiche ed i sintomi più comuni.
Sostanzialmente, tuttavia, a cambiare sono le cause.
Un’acne tardiva deriva principalmente da una pressante situazione di stress psicofisico, che conduce all’apparizione di papule, comedoni, noduli e brufoli. Si tratta dunque di una reazione del corpo alle preoccupazioni quotidiane ed alla fatica, anche se la predisposizione genetica gioca un ruolo importante anche in questo caso.
Generalmente, quando l’acne continua a durare anche in età adulta, potrebbe significare la presenza di una disfunzione ormonale particolare, oppure la presenza di una qualche patologia ginecologica nelle donne.
Quante volte avrete sentito dire che “il cioccolato peggiora l’acne”, oppure che il dentifricio aiuta a ridurre l’infiammazione delle pustole? Sicuramente più di una volta. Le dicerie si diffondono e cambiano versione da persona a persona, così come la diffusione dei falsi miti e delle verità sull’acne.
Per molti questo sfogo cutaneo – dovuto a diverse cause, come abbiamo visto precedentemente – è ancora una condizione che dà sconforto e genera una bassa autostima a tutti i teenager. Una situazione di sconforto che si estende anche ai casi di acne tardiva, e che dunque porta le persone a prendere decisioni decisamente impulsive.
Proprio per ricorrere alla rimozione di punti bianchi o pustole, molti individui cercano di eliminare queste imperfezioni in ogni modo possibile, nella maggior parte dei casi peggiorando la situazione.
Ed ecco che entrano in gioco i falsi miti e le dicerie, come:
Nonostante le dicerie ed i falsi miti siano tanti, esistono comunque delle nozioni concrete: vediamo insieme quelle che sono le verità più importanti ad influire sulla pelle.
Il cibo è una delle cause principali per la quale l’acne potrebbe non regredire.
Quali sono gli alimenti da evitare?
Ecco una lista di tutti i cibi da evitare per far in modo che l’acne non si aggravi:
Per migliorare notevolmente l’apporto delle sostanze assorbite alla pelle è ideale seguire una dieta di tipo mediterranea, con frutta, verdura e legumi. Sarebbe ottimo se si limitassero davvero al minimo la carne, gli insaccati, i formaggi e tutto ciò che non sia integrale.
L’igiene personale è una parte fondamentale se si vuole mantenere la pelle in salute e curare il problema dell’acne. Bastano pochi passaggi per concedersi dei minuti di relax e dare un boost di salute alla propria pelle, sfruttando tecniche come la skincare coreana, pratica ad oggi molto diffusa tra le ragazze.
Vediamo adesso come funziona l’igiene nei confronti dell’acne e quali sono i passaggi della skincare routine che possono essere seguiti:
Come abbiamo visto, dunque, l’acne ormonale è una problematica che affligge decine di migliaia di persone in tutto il mondo. Se buona parte delle soluzioni parte da un trattamento personale nei confronti di igiene e dieta, è chiaro che i prodotti chimici e le creme possono non bastare. Esistono infatti una serie di cure e rimedi naturali che possono essere adottati, i quali permettono di lavorare direttamente sulla produzione di sebo per ridurre gli effetti negativi dell’acne.
Come prima cosa, è necessario seguire una skincare della pelle in modo frequente e con i prodotti specifici per la pelle a acneica, senza utilizzare dei saponi per il viso che possano contenere sostanze troppo aggressive, profumazioni o coloranti artificiali. In questo frangente, è possibile adottare delle creme per l’acne specifiche, che integrino solo elementi naturali.
I saponi non adatti alla pelle a tendenza acneica possono causare secchezza e screpolature fastidiose.
Anche l’alimentazione è importante: con tanti legumi e frutta, si possono ottenere degli antiossidanti naturali, conferibili anche da rimedi casalinghi di lunga data, che vedremo a breve. Evitare carni, latte e derivati, zuccheri e tutte le farine raffinate è il trucco per avere una pelle in ottima salute.
Ultimo ma non per importanza, è la necessità di controllo dello stress (sia positivo che negativo).
Vediamo insieme quali sono le creme specifiche per la pelle affetta da acne, i rimedi casalinghi e i trattamenti farmacologici consigliati nei casi più gravi.
Le migliori creme per acne e brufoli sono delle creme principalmente naturali, a base di ingredienti che possono regolarizzare la pelle, idratarla e donarle freschezza allo stesso tempo. Si tratta di soluzioni moderne consigliate persino dai dermatologi, soprattutto per via dei loro componenti principalmente connessi a principi attivi, estratti vegetali e sali minerali fondamentali.
Tra i componenti più utili troviamo dunque sostanze come, ad esempio:
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Tra i rimedi casalinghi e naturali, è possibile ricorrere a varie soluzioni, tra cui:
Infine, quando tutte le soluzioni elencate non portano a nulla di fatto, sarà possibile cominciare a valutare la consulenza di un dermatologo. Recandosi presso uno specialista della pelle, il dermatologo appunto, si avrà l’opportunità di agire direttamente sulle proprie problematiche attraverso trattamenti farmacologici mirati, come:
I trattamenti farmacologici non sono da prendere sottogamba: bisogna seguire alla lettera le prescrizioni del vostro medico di fiducia e tenere sempre sott’occhio gli eventuali effetti collaterali. Inoltre è importante non scoraggiarsi: prima di notare i primi miglioramenti passerà del tempo.
Consultare un dermatologo è importante per valutare la gravità dell’acne e per decidere con quali soluzioni risolvere il problema.