Autore verificato
Ora che abbiamo compreso le differenze tra le principali tipologie di asciugatrice, come funzionano esattamente? Le asciugatrici comuni sono davvero molto semplici da utilizzare, ed ogni modello è intuitivo, proponendo un’architettura talmente semplice alle lavatrici che – per il carico – basterà aprire l’oblò centrale ed inserire ciò che bisogna asciugare.
Al di là di ciò, è possibile comunque suddividere il percorso di funzionamento di un’asciugatrice in 3 parti fondamentali, le quali permettono all’utente di comprendere appieno come uno di questi strumenti funzioni concretamente nell’attività quotidiana.
Dopo aver inserito i capi all’interno dell’asciugatrice, basterà chiudere l’oblò, accendere il sistema e selezionare il tipo di ciclo di asciugatura che si preferisce, sempre seguendo le dinamiche proposte dal prodotto in questione.
Sarà possibile asciugare ogni tipologia di tessuto, passando dai piumini per arrivare fino alle scarpe.
Il processo di funzionamento passa poi per elementi come il consumo energetico, che determina nel concreto quelle che saranno le spese – sul lungo termine – dell’asciugatrice. Contemporaneamente, come abbiamo già accennato, anche le funzioni ed i programmi speciali permettono di completare la panoramica sul funzionamento delle asciugatrici, fornendo quella componente custom che rende l’esperienza ancora più personale.
Ogni asciugatrice è caratterizzata da una serie di possibili cicli di asciugatura, differenti gli uni dagli altri per via della tipologia del tessuto. Per evitare di arrecare danno alle fibre e ai tessuti, sarà dunque necessario cambiare la modalità di asciugatura e la temperatura, scegliendo le impostazioni incluse nel pacchetto di controllo.
Ad esempio, per quanto riguarda il processo di asciugatura delle fibre sintetiche, per evitare di scioglierle o rovinarle con il calore immesso nel cestello è richiesto l’avvio di un programma di asciugatura breve, di circa mezz’ora. Questo conserva le fibre, e permette loro di essere trattate con la giusta potenza e delicatezza.
Per quanto riguarda la lana, altro materiale molto delicato e a cui fare particolare attenzione, invece, si avrà bisogno di tempi più lunghi, per terminare un’asciugatura completa e assoluta senza il rischio di rovinare i capi in questione.
Gran parte dei modelli presenti nel mercato danno la possibilità all’individuo d’impostare in modo manuale il tempo di asciugatura o i cicli brevi, per donare un aspetto più pulito e fresco agli indumenti in base ai casi. Ci sono però delle situazioni in cui è la macchina stessa a suggerire come comportarsi, proponendo dei cicli di asciugatura default in base ai materiali rilevati nel cestello con appositi sensori.
Anche il numero dei programmi di asciugatura varia in base ai modelli di asciugatrice, ma tutti possiedono più o meno almeno quelli basilari.
In generale, sappiamo che il tempo medio di un ciclo di asciugatura standard è di circa 90/100 minuti.
Il consumo energetico di un’asciugatrice è un’altra delle componenti fondamentali del funzionamento della macchina. Tale elemento può andare dai 1.5 kWh a più di 5 kWh, in base al modello che si sta approcciando. Ciò dipende dalla vastità di funzioni e modalità di asciugatura dei capi, oltre che dall’eventuale potenza della pompa di calore o della resistenza integrata.
Solitamente, le asciugatrici a pompa di calore consumano meno rispetto alle asciugatrici a resistenza elettrica. In media, per un ciclo di asciugatura di circa 60 minuti, si può consumare dai 2 ai 5 kWh (ciò dipenderà anche da quanto è efficace la propria asciugatrice nel momento dell’asciugatura).
Per evitare sprechi, consumo ed effetti negativi in natura – oltre che il rincaro della bolletta della luce – si consiglia di utilizzare l’asciugatrice solo in casi di bisogno, o nelle fasce orarie in cui il proprio contratto energetico prevede una fatturazione minore.
Il consumo energetico dipende anche dalla classe energetica dell’asciugatrice. Approssimativamente, un modello di classe A+++ a resistenza elettrica, con circa 500 kWh, conduce ad un consumo di circa 200€ annui.
Come abbiamo visto all’inizio della nostra guida, le asciugatrici sono munite di diversi programmi di asciugatura, distinti in base ai tessuti. Programmi e funzioni speciali sono la componente smart per eccellenza in questo genere di prodotti, pensati per evitare di rovinare i capi. Ad esempio, per i tessuti sintetici, molti modelli propongono un ciclo di asciugatura breve di circa 30 minuti, mentre per i capi più delicati – come quelli in lana – è necessaria un’asciugatura più lunga.
I modelli presenti sul mercato moderno, per la maggior parte tecnologici o muniti di app per controllo a distanza, permettono di impostare la tempistica e i cicli di asciugatura, oppure di attivare modalità di sterilizzazione dai batteri o di cattura degli odori, in modo da ottenere sempre dei capi freschi e profumati, caldi ed indossabili sin da subito.
I programmi di asciugatura variano per ogni modello di asciugatrice disponibile: si parte da un minimo di 14 possibilità, fino a modelli che offrono addirittura più di 40 funzioni speciali per il trattamento delle varie tipologie di abbigliamento.
Vediamo, più nello specifico, le funzioni extra più comuni che ogni asciugatrice di ultima generazione possiede:
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